Giovedì 26 giugno, a Cerignola, la Giornata Mondiale del Rifugiato ha preso forma in una piazza viva, accogliente, piena di energia e significato. Dalle 18 fino a mezzanotte, Piazza Primo Maggio si è trasformata in un grande spazio d’incontro, dove si sono intrecciati racconti, culture, giochi, musica e riflessioni.
C’è chi si è fermato incuriosito davanti agli stand culturali, chi ha ascoltato in silenzio le testimonianze, chi ha portato i propri bambini ai laboratori e agli spettacoli, chi si è emozionato davanti alle foto della mostra “Vite in transito”. È stato bello vedere persone diverse – per età, origini, percorsi – mescolarsi e partecipare con attenzione, rispetto, voglia di esserci.
Uno dei momenti più intensi è stata la presentazione del rapporto “Agromafia e Caporalato 2025”, che ha acceso un faro su storie spesso taciute, su diritti negati e su un sistema che ha bisogno di essere cambiato, insieme. Subito dopo, le voci dei beneficiari dei progetti di accoglienza hanno raccontato cosa significa davvero ricominciare, trovare un luogo sicuro, costruire una nuova vita, passo dopo passo.
E poi la musica. Il concerto della @power_drum_band ha chiuso la serata con un’esplosione di ritmo e partecipazione: un modo perfetto per ricordarci che la festa, quando è condivisa, può essere anche uno strumento di consapevolezza.
Noi della San Giuseppe Onlus eravamo presenti con uno spazio dedicato, dove abbiamo potuto raccontare i nostri progetti, condividere materiali, ascoltare e confrontarci. È stato un momento prezioso anche per noi: ogni sguardo, ogni domanda, ogni scambio ci ha confermato quanto sia importante continuare a costruire una comunità in cui nessuno si senta straniero.
Grazie a chi ha partecipato, a chi ha organizzato, a chi ha parlato, ascoltato, cantato, sorriso.
Ci portiamo a casa una piazza piena di umanità. E la voglia di continuare.
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